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lunedì 4 agosto 2014

S.Giovanni della Malva

Renato Salvatori e Lorella de Luca in "belle ma povere" 1957 Dino Risi, sequel del fortunato Poveri ma belli dell'annno precedente, con lo stesso cast..

La piazza si trova alle spalle di piazza trilussa , un luogo rimasto quasi inalterato nei secoli , malgrado le demolizioni che hanno interessato tutto l'ambiente circostante a partire dal 1883 per i muraglioni sul tevere. La cinematografia ce la consegna in molti episodi del neorealismo, tra i quali ricordiamo "Belle ma Povere" e "faccia da schiaffi" con Gianni Morandi.


Gianni Morandi in "faccia da schiaffi" 1970 a piazza della Malva

La chiesa di S.Giovanni della Malva è molto antica: menzionata nel XII secolo in una bolla papale di Callisto II con il nome di "S.Johannis prope portam" (ovvero "in prossimità della porta", in riferimento alla  Porta Settimiana) come filiale di S.Maria in Trastevere e nel XIV secolo come "S.Johannes ad Janiculum" (ossia "presso il Gianicolo"), rimane invece incerto il toponimo attuale: secondo alcuni si riferisce alle piante di malva che crescevano tra le fessure dell'edificio, secondo altri ad una famiglia Malva che avrebbe vissuto nelle vicinanze. In occasione del Giubileo del 1475 papa Sisto IV la fece restaurare perché la contemporanea costruzione di Ponte Sisto

l'edicola sacra a piazza s.giovanni della malva

 pose la chiesa lungo il percorso che conduceva i pellegrini al Vaticano, anche grazie al successivo tracciato della "Via Saneta. Purtroppo nei secoli successivi la chiesa fu progressivamente abbandonata tanto che nel 1818 venne presa la decisione di demolirla: nel 1851 fu ricostruita ex novo, per volontà dei duchi Grazioli, dall'architetto Giacomo Moraldi. L'antica chiesa a tre navate venne così sostituita dall'attuale a croce greca con cupola semisferica: sull'atrio, separato dalla chiesa da due colonne corinzie, si trova la cantoria.

antica incisione della piazza


 La decorazione interna è affidata ad alcune tele risalenti al Settecento e all'Ottocento, che sostituirono quelle più antiche, andate purtroppo distrutte: sull'altare maggiore è situata una pala raffigurante la "Vergine tra i Santi Giovanni Battista ed Evangelista", di autore ignoto. La facciata si presenta a tre ordini verticali: su quello centrale, sopra il portale d'ingresso, è situato un bassorilievo anch'esso raffigurante la "Vergine con S.Giovanni Battista e S.Giovanni Evangelista", mentre sui due ordini laterali si trovano due bassorilievi con i simboli iconografici dei due santi, un agnello per S.Giovanni Battista ed un'aquila per S.Giovanni Evangelista. Sull'architrave si trova l'epigrafe "DEO SACR IN HONOR DEIP IMMACVL ET SS IOAN BAPT ET EV", mentre al centro del timpano triangolare che conclude la facciata è situato lo stemma dei Grazioli. Dal 1° agosto 2004 la chiesa è la sede della Comunità albanese a Roma.


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